E' il ritorno che da senso al Viaggio, per questo quando pensi che tutto sia finito, e sei li in aeroporto ad aspettare che quel tabellone luminoso indichi quale sarà il gate d'imbarco, ti fermi a pensare a quello che è successo in quell'interruzione dalla vita di ogni giorno, breve o lunga che sia.
Quando viaggi da solo, quando fai quell'esperienza che molti condividono ed altri non riesco nemmeno ad immaginare, dai modo al tuo cervello di spaziare negli orizzonti e scoprire cose che prima non pensavi nemmeno. Pensi alle persone che hai vicino, senti la mancanza di quelle che realmente ogni giorno riempono il tuo cuore e le tue giornate. Un immagine, un paesaggio, un anziano signore, una parola sentita per sbaglia e rubata dalle tue orecchie. Quando sei completamente da solo, in un paese in cui non conosci nessuno, ogni cosa può aprire la tua mente in decine e decine di vie diverse. Hai quel famoso "tempo per te stesso" di cui molti parlano, ma in pochi sanno cosa sia veramente. Alcuni pensano che il "tempo per te stesso" sia andare in palestra per poi ritrovarsi a parlare con gli amici o con l'istruttore, oppure una corsa in villa, e mentre corri pensi a quando tornerai, a cosa devi fare la sera o a quanto odi il tuo capo. Quando viaggi da solo, questi pensieri non esistono. Vi parla una persona che quando progetta un viaggio, programma perfino a che ora deve andare al bagno. Quando sei da solo, questi progetti non li fai. Ti svegli la mattina ad un orario deciso la sera prima, fai colazione con qualcosa preso al volo ed esci scorrazzando libero per un paese in cui l'unica cosa su cui puoi contare è la tua libertà di movimento. In questi giorni a Parigi sono tornato in posti gia visti, ho visto volti che pensi di aver già conosciuto nella volta precedente. Ho avuto l'occasione di pregare nel Sacre Cuore di MontMatre, fare una visita alla tomba di Charles Baudelaire, assaporare il mix di odori di frutta, pesce e verdura percorrendo il mercato all'aperto di Edgar Quinet, fermarmi a parlare con persone che conducono una vita totalmente diversa dalla mia, ma soprattutto ho avuto la piacere sorpresa di rivalutare in positivo la popolazione Parigina. E in tutto questo, è passato in secondo piano il fatto che ha piovuto per tutti e tre i giorni, anzi, il cielo grigio e cupo della Francia, ha creato un atmosfera perfetta per un viaggio in solitaria. Con questo, non voglio dire che è bello viaggiare da soli. Assolutamente no. Nei miei tre giorni di viaggio non ho fatto altro che pensare alle persone che ho lasciato a casa, alle persone che amo, alla mia ragazza Paola e allo splendido futuro che ci aspetta insieme. Con queste parole voglio dire semplicemente che viaggiare da soli, è un esperienza che deve essere fatta nella vita, soprattutto lo consiglio a chi passa le giornate di lavoro sempre nello stesso modo. Un lavoro statico, che non da modo al corpo e alla mente di assentarsi e pensare realmente ai propri pensieri.
Per concludere, cito una frase tratta dal libro "Bisogno di Libertà" di Bjorne Larsson: "che la libertà esige parità e reciprocità, che non è raggiungibile senza immaginazione e sogni, che la dote principale di cui ha bisogno è il coraggio."
Salut.
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